Channel Zero

serie televisiva

Channel Zero è una serie televisiva antologica statunitense del 2016 creata da Nick Antosca e trasmessa dal network Syfy a partire dall'11 ottobre 2016[1]. Dal 1º novembre 2019 la serie è in onda anche in Italia sulla piattaforma Starzplay.

Channel Zero
PaeseStati Uniti d'America
Anno2016-2018
Formatoserie TV
Generedrammatico, orrore
Stagioni4
Episodi24
Durata45 min (episodio)
Lingua originaleinglese
Rapporto16:9
Crediti
IdeatoreNick Antosca
Interpreti e personaggi
Prima stagione

Seconda stagione

Terza stagione

Quarta stagione

MusicheJeff Russo
ProduttoreAlfonso Delgado, Don Mancini, Jan Peter Meyboom, Ellen Rutter, Drew Matich, Dawn Parouse
Produttore esecutivoNick Antosca, Max Landis, Craig William Macneill, Harley Peyton, Erik Crary
Casa di produzioneUniversal Cable Productions
Prima visione
Dall'11 ottobre 2016
Al31 ottobre 2018
Rete televisivaSyfy

Prima stagione: Candle Cove

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La vicenda ruota intorno all'ossessione del protagonista Mike Painter, un affermato psicologo infantile, su di un misterioso programma televisivo per bambini andato in onda negli anni ottanta ed intitolato Candle Cove. Convinto che il cartone infantile abbia avuto un ruolo predominante nella sparizione di suo gemello Eddie e di altri bambini dal 1988 in poi, Mike torna nei luoghi della giovinezza alle prese con nuovi crimini alla ricerca di risposte.

Seconda stagione: No-End House

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La Casa-Senza-Fine è una bizzarra casa dell'orrore composta da sei differenti stanze una più spaventosa dell'altra. Una volta visitate, la protagonista Margot Sleator, tornata a casa, si rende conto che tutto è cambiato, a cominciare dal suo enigmatico e apparentemente perfetto padre John.

Terza stagione: Butcher’s Block

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Trasferitasi in una nuova città, la giovane Alice comincia ad indagare con la sorella Zoe su una serie di misteriose sparizioni connesse ad alcune dicerie riguardanti delle scalinate situate nei luoghi più impervi.

Quarta stagione: The Dream Door

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Tratta dal racconto Hidden Door di Charlotte Bywater, la storia ruota intorno Jillian e Tom, neo-sposi con dei segreti non confessati. Quando scoprono una misteriosa porta nello scantinato della propria casa, il loro passato misterioso comincia a mettere in pericolo le loro esistenze.

Genesi e sviluppo

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Le storie sono tratte dal genere popolare di letteratura on-line denominato Creepypasta. La prima stagione, annunciata nel 2015[2], è basata sul racconto Candle Cove dello scrittore web e disegnatore Kristofer Straub. Tutti i sei episodi sono stati diretti da Craig William Macneill.

La seconda stagione, si basa invece sul racconto The No-End House di Brian Russell ed è stata diretta da Steven Piet. La prima puntata è andata in onda il 20 settembre 2017[3].

Il 10 febbraio 2017 Syfy ha annunciato il rinnovo della serie per una terza e quarta stagione[4].

Il 16 gennaio 2019 il creatore Nick Antosca ha reso noto che la serie non è stata rinnovata concludendosi dopo 4 stagioni[5][6].

Episodi

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StagioneEpisodiPrima TV originalePrima TV Italia
Prima stagione620162019
Seconda stagione620172019
Terza stagione620182019
Quarta stagione620182019

Personaggi e interpreti

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Prima stagione

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Seconda stagione

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Accoglienza

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La serie ha sin da subito ricevuto recensioni lusinghiere: sul sito Metacritic ottiene un punteggio pari a 75, mentre su Rotten Tomatoes arriva al 92% di gradimento.[7]

  1. ^ Vedi intervista al creatore su Entertainment Week
  2. ^ Vedi Hollywood Reporter
  3. ^ SYFY’s CHANNEL ZERO: NO-END HOUSE to Premiere on September 20th, su dailydead.com. URL consultato il 22 settembre 2017.
  4. ^ Alessandra Pellegriti, Channel Zero: la serie di Syfy cancellata dopo quattro stagioni!, su tv.badtaste.it, 10 febbraio 2017. URL consultato l'11 dicembre 2019.
  5. ^ (EN) Rick Porter, 'Channel Zero' Canceled at Syfy After 4 Seasons, su hollywoodreporter.com, 16 gennaio 2019. URL consultato il 10 dicembre 2019.
  6. ^ Beatrice Pagan, Channel Zero: la serie di Syfy cancellata dopo quattro stagioni!, su tv.badtaste.it, 16 gennaio 2019. URL consultato l'11 dicembre 2019.
  7. ^ [1][2] I voti su Metacritic e Rotten Tomatoes

Collegamenti esterni

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