Commonwealth delle nazioni

organizzazione intergovernativa di 56 Stati indipendenti, 52 dei quali in precedenza parte dell'Impero britannico
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Il Commonwealth delle nazioni o Commonwealth (acronimo CN) è un'organizzazione intergovernativa di 56 Stati indipendenti, quasi tutti accomunati (eccetto Mozambico, Ruanda, Gabon e Togo) dalla passata appartenenza all'Impero britannico, del quale esso rappresenta una sorta di sviluppo su base volontaria. La popolazione complessiva degli Stati che vi aderiscono è di oltre due miliardi di persone. La parola Commonwealth deriva dall'unione di common (comune) e wealth (benessere), cioè benessere comune.

Commonwealth delle nazioni
(EN) Commonwealth of Nations
La bandiera del Commonwealth
Stati membri del Commonwealth
Tipoorganizzazione intergovernativa
Fondazione1926
FondatoreBandiera dell'Impero britannico Impero britannico
Sede centraleBandiera del Regno Unito Londra
Area di azione56 Stati membri
Segretario generaleBandiera del Regno Unito Patricia Scotland
DirettoreRe Carlo III
Lingua ufficialeInglese
Sito web
Marlborough House a Londra, sede del Commonwealth delle nazioni

In passato era noto anche come Commonwealth britannico, benché tale definizione esistette formalmente solo dalla fondazione nel 1926 fino al 1948. Il Commonwealth è il successore dell'Impero britannico e adempie ad una vasta gamma di funzioni.

Storia

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Nel 1884 Lord Rosebery, mentre visitava Adelaide, nel Sud dell'Australia, descrisse come l'impero stesse cambiando da una situazione di colonialismo a una di maggiore indipendenza: un "Commonwealth di nazioni".

Dal 1887 si sono tenute conferenze dei Primi Ministri britannici e coloniali miranti alla creazione delle "conferenze imperiali" entro la fine degli anni '20. L'istituzione formale del Commonwealth si sviluppò effettivamente a partire da queste conferenze, in particolare dalla conferenza imperiale del 1926, che con la dichiarazione Balfour riconobbe l'indipendenza delle colonie e dei domini: in questo documento i domini e le colonie britannici concordavano di essere "uguali nello status e non inferiori al Regno Unito in alcun aspetto dei loro affari interni ed esteri, sebbene uniti da un'alleanza comune con la Corona e liberamente associati come membri del Commonwealth britannico delle nazioni". Questo rapporto venne formalizzato con lo statuto di Westminster del 1931.

In Irlanda nel 1937 venne introdotta una nuova Costituzione, che la costituiva come Stato completamente sovrano. L'ultimo legame formale con il Regno Unito venne eliminato nel 1948, quando il Parlamento (Oireachtas) approvò il Republic of Ireland Act, che dichiarò l'Irlanda una repubblica; su questa base, nel 1949 l'Irlanda lasciò il Commonwealth britannico.

Il problema dei Paesi con costituzioni indipendenti dalla Corona ma che desideravano essere membri del Commonwealth fu risolto nell'aprile del 1949 ad una riunione di Primi Ministri del Commonwealth a Londra. L'India fu d'accordo che, nel momento in cui fosse diventata una repubblica (il che avvenne nel gennaio del 1950), avrebbe accettato il re come "simbolo della libera associazione dei membri delle sue nazioni indipendenti e come tale capo del Commonwealth". Gli altri Paesi del Commonwealth a loro volta riconobbero all'India il diritto di continuare ad appartenere all'associazione; all'insistenza del Pakistan, si presunse che ad altri Stati sarebbe stato concesso lo stesso trattamento dell'India. La dichiarazione di Londra è vista spesso come punto d'inizio del moderno Commonwealth e, seguendo le orme dell'India, altre nazioni si mossero per divenire repubbliche o monarchie costituzionali sotto la guida di una casa reale diversa.

A causa della crescita del Commonwealth, il Regno Unito e i suoi domini (il termine cadde formalmente negli anni '40) divennero informalmente noti come il "vecchio Commonwealth", in particolare dagli anni '60, quando i domini più ricchi non furono d'accordo con quelli più poveri, africani e asiatici (o "nuovo Commonwealth"), sui vari problemi durante le riunioni dei capi di Stato del Commonwealth[1]. Si accusò il vecchio "Commonwealth dei bianchi" di avere interessi diversi, in particolare, dal Commonwealth delle nazioni africane e vennero a galla sentimenti carichi di razzismo e colonialismo durante gli accesi dibattiti sulla Rhodesia negli anni sessanta e settanta, l'imposizione di sanzioni contro la segregazione razziale in Sudafrica negli anni ottanta e, più recentemente, si è discusso per ottenere riforme democratiche in Nigeria e nello Zimbabwe. Il termine Nuovo Commonwealth venne usato anche nel Regno Unito (specialmente negli anni sessanta e settanta) per riferirsi a Paesi recentemente decolonizzati che sono prevalentemente sottosviluppati e abitati da popolazione non bianca. Il termine venne spesso usato anche nei dibattiti riguardanti l'immigrazione proveniente da questi Paesi.

Nei recenti anni, il termine "Commonwealth dei bianchi" è stato usato in senso spregiativo stando ad indicare che le nazioni più benestanti, con popolazione bianca, del Commonwealth avevano interessi e scopi diversi da quelle "non-bianche", e in particolare dai membri africani. Il presidente dello Zimbabwe Robert Mugabe ha usato il termine frequentemente per dichiarare che i tentativi del Commonwealth di catalizzare cambi politici nel suo Paese sono motivati da razzismo e atteggiamenti colonialisti e che il "Commonwealth dei bianchi" domina il Commonwealth delle Nazioni nella sua totalità. Ci sono stati tentativi fatti da gruppi come la Società del Commonwealth Unito per unire il Commonwealth e trovare collegamenti più stretti sia culturalmente che economicamente, cominciando con il "Commonwealth dei bianchi" ed espandendosi fino ad includere gli altri Stati membri.

Così come l'appartenenza è puramente volontaria, i governi membri possono scegliere in qualsiasi momento di abbandonare il Commonwealth. Il Pakistan rifiutò la partecipazione nel 1972 come protesta al riconoscimento della rottura col Bangladesh da parte del Commonwealth, ma si unì nuovamente nel 1989. Lo Zimbabwe se ne andò nel 2003 quando alcuni capi di governo del Commonwealth rifiutarono di eliminare la sospensione del Paese, per motivi di violazioni di diritti umani e malgoverno intenzionale.

Inizialmente il Commonwealth costituì anche un blocco economico significativo. I Paesi del Commonwealth fecero degli accordi gli uni con gli altri privilegiando l'accesso delle merci ai loro mercati ("Preferenza del Commonwealth"), e si stabilì un libero o preferenziale diritto di migrazione da un Paese ad un altro. All'entrata della Gran Bretagna nella CEE, la Convenzione di Lomé preservò alcuni diritti per le merci in arrivo dai Paesi del Commonwealth.

Negli ultimi anni si è però presentata una reciproca mancanza di interesse nel mantenere attive le relazioni intra-Commonwealth, e l'importanza politica ed economica dell'organizzazione è diminuita. Critici realisti hanno sentenziato che all'organizzazione manca un'appartenenza equilibrata, e hanno indicato che è molto insolito per un organismo internazionale escludere regioni estremamente importanti del mondo come la maggior parte dell'Europa Occidentale e del Sud America.

Nel 2013 la regina Elisabetta ha firmato la Carta del Commonwealth, un documento programmatico che impegna i Paesi membri su valori e obiettivi.

Descrizione

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Il Commonwealth è utile come organizzazione internazionale che rappresenta collegamenti culturali e storici significativi tra Paesi del Primo mondo e Stati più poveri con diversa struttura sociale. L'eredità comune della lingua inglese e della letteratura, della legge, e dei sistemi britannici di amministrazione danno forma a delle somiglianze all'interno del Commonwealth.

La nomenclatura attuale di "Commonwealth delle Nazioni" si ritiene sufficiente a distinguerlo da altre organizzazioni quali la Comunità di Stati Indipendenti, detta in inglese Commonwealth of Independent States, o il Commonwealth d'Australia. Esso è presieduto dal re di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, che viene riconosciuto indistintamente da ogni Stato e come tale è simbolo di libera associazione dei membri dell'organizzazione. Questa posizione, tuttavia, non concede potere politico soprannazionale. Il re governa simbolicamente il Commonwealth mentre il capo esecutivo dell'organizzazione è il segretario generale del Commonwealth che presiede il Segretariato del Commonwealth.

Reami del Commonwealth.

Il re Carlo III è anche Capo di Stato, separatamente, di quindici membri del Commonwealth, chiamati Reami del Commonwealth. Ogni Reame è indipendente e Carlo III, come monarca, detiene distintamente un titolo per ognuno di essi, sebbene tutti includano alla fine le parole "Capo del Commonwealth". Trentadue membri sono repubbliche del Commonwealth. Sei possiedono un proprio monarca (Brunei, Lesotho, Malesia, Samoa, eSwatini e Tonga).

Il Commonwealth è primariamente un'organizzazione in cui gli Stati con condizioni economiche diverse hanno l'opportunità di interagire tra loro più a stretto contatto e su basi di uguaglianza. Le principali attività del Commonwealth sono progettate al fine di creare un'atmosfera di cooperazione economica tra gli Stati membri, così come promuovere la democrazia, i diritti umani, e un governo equo in queste nazioni. Inoltre esso non è un'unione politica e non permette al Regno Unito di esercitare alcun potere negli affari interni degli altri membri dell'organizzazione. Ogni quattro anni i membri del Commonwealth celebrano i Giochi del Commonwealth, il secondo più grande evento multisportivo dopo i Giochi Olimpici.

Membri

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     Membri del Commonwealth delle Nazioni

     Ex membri del Commonwealth delle Nazioni (Irlanda e Zimbabwe)

     Territori d'oltremare britannici

Lista dei Paesi aderenti al Commonwealth delle nazioni per anno di adesione.

StatoDataNote
 Regno Unito1931
 Canada1931
 Sudafrica1931espulso nel 1961 per discriminazioni razziali, riammesso nel 1994
 Australia1942invitata nel 1931, ratificata nel 1942
 India1947
 Nuova Zelanda1947invitata nel 1931, ratificata nel 1947
 Pakistan1947uscito nel 1972, rientrato nel 1989, sospeso tra il 1999 e il 2004 e tra il 2007 e il 2008
 Sri Lanka1948
 Ghana1957
 Malaysia1957
 Nigeria1960sospesa tra il 1995 e il 1999
 Cipro1961
 Sierra Leone1961
 Giamaica1962
 Trinidad e Tobago1962
 Uganda1962
 Kenya1963
 Malawi1964
 Malta1964
 Tanzania1964
 Zambia1964
 Gambia1965uscito nel 2013, tornato nel 2018
 Singapore1965
 Barbados1966
 Botswana1966
 Guyana1966
 Lesotho1966
 Mauritius1968
 eSwatini1968
 Figi1970sospese tra il 1987 e il 1997, e tra il 2006 e il 2014
 Samoa1970
 Tonga1970
 Bangladesh1972
 Bahamas1973
 Grenada1974
 Papua Nuova Guinea1975
 Seychelles1976
 Dominica1978
 Isole Salomone1978
 Tuvalu1978
 Kiribati1979
 Saint Vincent e Grenadine1979
 Saint Lucia1979
 Vanuatu1980
 Antigua e Barbuda1981
 Belize1981
 Maldive1982uscite nel 2016[2] e rientrate nel 2020[3][4]
 Saint Kitts e Nevis1983
 Brunei1984
 Namibia1990
 Camerun1995
 Mozambico1995
 Nauru1999
 Ruanda2009[5]
 Gabon2022
 Togo2022
Stato membro
 Antigua e Barbuda
 Australia
 Bahamas
 Belize
 Canada
 Giamaica
 Grenada
 Isole Salomone
 Nuova Zelanda
 Papua Nuova Guinea
 Regno Unito
 Saint Kitts e Nevis
 Saint Vincent e Grenadine
 Saint Lucia
 Tuvalu

Nazioni del Commonwealth aventi una propria monarchia (6 stati)

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Stato membro
 Brunei
 Lesotho
 Malaysia
 Samoa
 eSwatini
 Tonga

Repubbliche del Commonwealth (35 stati)

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Stato membro
 Bangladesh
 Barbados
 Botswana
 Camerun
 Cipro
 Dominica
 Figi
 Gabon
 Gambia
 Ghana
 Guyana
 India
 Kenya
 Kiribati
 Malawi
 Maldive
 Malta
 Mauritius
 Mozambico
 Namibia
 Nauru
 Nigeria
 Pakistan
 Ruanda
 Seychelles
 Sierra Leone
 Singapore
 Sri Lanka
 Sudafrica
 Tanzania
 Togo
 Trinidad e Tobago
 Uganda
 Vanuatu
 Zambia

Ex membri (2 stati)

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Stato ex membroData di uscitaNote
 Irlanda1949
 Zimbabwe2003sospeso tra il 2002 e il 2003

La Royal Commonwealth Society

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La Royal Commonwealth Society è un'organizzazione che promuove una maggiore affiliazione politica tra i reami del Commonwealth, rafforza i legami storici e culturali fra i membri costituenti, si oppone ai cambiamenti legislativi che possono essere nocivi ai suoi obiettivi e ai rapporti fra i membri e aumenta la cooperazione tra i suddetti Paesi.

  1. ^ D. A. Low (eds.), Constitutional Heads and Political Crises: Commonwealth Episodes, 1945–85, 978-1-349-10199-3, 978-1-349-10197-9Palgrave Macmillan UK1988.
  2. ^ Maldives leaves Commonwealth amid democracy row, in BBC, BBC, 13 ottobre 2016.
  3. ^ Maldives becomes 54th member of Commonwealth family, in The Commonwealth, The Commonwealth, 1º febbraio 2020.
  4. ^ (EN) P. A. Media, Maldives rejoins Commonwealth after evidence of reforms, in The Guardian, 1º febbraio 2020. URL consultato il 17 giugno 2020.
  5. ^ Rwanda: Joining the Commonwealth, in The New Times, AllAfrica, 27 novembre 2009.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN144390698 · ISNI (EN0000 0000 9755 4421 · LCCN (ENn92054696 · GND (DE4010437-0 · BNF (FRcb11941137j (data) · J9U (ENHE987007511403405171 · NDL (ENJA00563985 · WorldCat Identities (ENlccn-n92054688