Coppa Bernocchi

corsa in linea di ciclismo su strada maschile

La Coppa Bernocchi è una corsa in linea maschile di ciclismo su strada che si svolge tra l'Alto Milanese e il Varesotto, in Lombardia. Intitolata ad Antonio Bernocchi e organizzata dall'Unione Sportiva Legnanese, fa parte del calendario dell'UCI Europe Tour come prova di classe 1.1. Insieme alla Tre Valli Varesine e alla Coppa Agostoni forma il "Trittico Lombardo"; è altresì una delle "Classiche d'Autunno" italiane.

Coppa Bernocchi
Altri nomiBernocchi Cup
La Bernocchi
Sport
TipoGara individuale
CategoriaUomini Elite + Under-23
Classe 1.1
FederazioneUnione Ciclistica Internazionale
PaeseBandiera dell'Italia Italia
OrganizzatoreUnione Sportiva Legnanese
CadenzaAnnuale
AperturaSettembre
PartecipantiNumero variabile
FormulaCorsa in linea
Sito InternetSito ufficiale
Storia
Fondazione1919
Numero edizioni104 (al 2023)
DetentoreBandiera del Belgio Wout Van Aert
Record vittorieBandiera dell'Italia Danilo Napolitano (3)
Ultima edizioneCoppa Bernocchi 2023
Prossima edizioneCoppa Bernocchi 2024

Le uniche due edizioni della Coppa Bernocchi disputate non in linea furono quelle del 1954 e del 1956, che vennero organizzate a cronometro[1]. La partenza e l'arrivo sono stati quasi sempre situati a Legnano, comune della città metropolitana di Milano[1].

La Coppa Bernocchi è stata prova unica del campionato italiano di ciclismo su strada nel 1961, nel 1976 e nel 1984 e una delle prove del campionato tricolore a punti nel 1935, nel 1947, nel 1952, nel 1954, nel 1956 e nel 1962[N 1]. Il ciclista che ha il record di vittorie alla Coppa Bernocchi è Danilo Napolitano, che si è imposto in tre edizioni (2005, 2006 e 2007).

Percorso

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Il Piccolo Stelvio innevato

La competizione, che si disputa tra l'Alto Milanese e il Varesotto, in Lombardia, prevede un circuito da ripetere 5 volte nella zona di Gornate Olona e Castelseprio lungo i saliscendi della Valle Olona con un passaggio da Castiglione Olona a Morazzone in quello che viene denominato il "Piccolo Stelvio": quest'ultimo è chiamato in questo modo perché è presente un dislivello di circa 153 metri[2].

La partenza e l'arrivo della Coppa Bernocchi sono stati quasi sempre situati a Legnano, comune della città metropolitana di Milano: le uniche eccezioni sono state le edizioni del 1980, 1981, 1982, 1983 e 1985, il cui arrivo era posizionato a Lonate Ceppino (VA), l'edizione del 1986, il cui traguardo era situato a Turbigo (MI), e l'edizione del 1987, il cui arrivo era situato a Busto Arsizio (VA)[1].

La Coppa Bernocchi ha un traguardo volante a Parabiago in memoria del ciclista Libero Ferrario, morto nel 1930 all'età di 29 anni non ancora compiuti a causa della tubercolosi[3].

Storia

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Le premesse alla nascita della Coppa Bernocchi si ebbero nel 1911, quando Legnano fu scelta dall'Unione Velocipedista Italiana quale sede di uno dei campionati italiani professionisti dell'epoca, quello che prevedeva l'utilizzo di un solo tipo di biciclette, che nacque qualche anno prima, nel 1906[4]. La scelta su Legnano non fu casuale: già da tempo era cospicuo l'interesse per il Giro della Valle Olona, che si correva poco distante[4]. Questa edizione dei campionati italiani venne poi vinta da Dario Beni[4].

Antonio Bernocchi, imprenditore, filantropo e proprietario dell'omonimo cotonificio

Sulla scia di questo successo iniziò a circolare l'idea di creare una corsa ciclistica che avesse come riferimento Legnano, con la volontà portarla con il tempo a competere con le classiche del ciclismo che già esistevano in Piemonte, Romagna, Veneto ed Emilia[5]. Il progetto ebbe la sua realizzazione pratica nel 1919 con l'organizzazione, da parte della neonata Unione Sportiva Legnanese, della prima edizione della Coppa Bernocchi[5]. Probabilmente l'evento si sarebbe potuto realizzare prima se non ci fossero stati gli eventi bellici legati alla prima guerra mondiale che durò, per l'Italia, dal 1915 al 1918. La Coppa Bernocchi fu quindi organizzata in un contesto storico che era caratterizzato dal desiderio di tornare alla normalità dopo i quattro anni di privazioni causati dal primo conflitto mondiale[6].

Nell'organizzazione della corsa ciclistica fu fondamentale il lavoro del presidente dell'Unione Sportiva Legnanese Pino Cozzi, che volle fortemente la Coppa Bernocchi, e l'apporto economico del senatore Antonio Bernocchi, imprenditore, filantropo e proprietario dell'omonimo cotonificio, a cui poi la corsa fu dedicata, che donò la coppa e i premi[5]. Le prime edizioni della Coppa Bernocchi furono aperte solamente ai corridori dilettanti: per volere dell'Unione Velocipedista Italiana vennero infatti organizzate delle edizioni di "rodaggio" in vista di una sua possibile promozione a corsa professionistica[5].

La svolta si ebbe nel biennio 1922-1923, quando la Coppa Bernocchi fu vinta due volte consecutive dal ciclista Libero Ferrario, non ancora professionista, che poco dopo si impose nel campionato del mondo di ciclismo su strada 1923[5]. In seguito alle vittorie di Ferrario per la Coppa Bernocchi venne coniato lo slogan: "Bernocchi, la corsa che rivela i campioni"[7].

Libero Ferrario, campione del mondo di ciclismo su strada nel 1923 e vincitore della Coppa Bernocchi nel 1922 e nel 1923
Pino Cozzi, presidente dell'Unione Sportiva Legnanese dal 1918 al 1973, anno della sua morte[8]

Le novità non si fecero attendere: nel 1925 la Coppa Bernocchi venne promossa a gara professionistica, quando fu anche una prova del campionato italiano juniores[9]. Con questi cambiamenti aumentò anche la distanza del percorso: dai 130 km dell'edizione del 1919 si passò ai 235 km dell'edizione del 1925[9]. Uno dei pregi della Coppa Bernocchi, che fece crescere costantemente la sua considerazione tra gli addetti ai lavori e tra i corridori, fu l'assenza della ricerca spasmodica e a ogni costo di tracciati impervi la cui conseguenza era spesso l'arrivo di ciclisti (frequentemente con il "contagocce") stravolti dalla fatica[9]. A questo si aggiunse il crescente interesse dei produttori di biciclette, che vedevano nella Coppa Bernocchi una vetrina per i propri prodotti: queste ultime, ai ciclisti, assegnavano delle indennità di chilometraggio, che erano dei premi il cui ammontare era proporzionale alla lunghezza del percorso effettuato dai corridori prima dell'eventuale ritiro[9].

Degna di nota fu l'edizione del 1928, che venne pesantemente condizionata dal maltempo: a causa degli allagamenti occorsi nella zona, parteciparono alla Coppa Bernocchi solo 18 ciclisti[9]. Di questi anni fu l'allargamento alla partecipazione dei ciclisti dilettanti indipendenti, che si aggiunsero ai professionisti junior, di cui la Coppa Bernocchi rappresentava una prova del loro campionato nazionale[9]. Questo campionato fu soppresso dall'Unione Velocipedista Italiana nel 1930: la Coppa Bernocchi, di conseguenza, ridiventò di riferimento per i ciclisti dilettanti oltre che per gli indipendenti[9]. L'edizione del 1934 della Coppa Bernocchi tornò ad essere ad appannaggio dei ciclisti professionisti: poco prima la federazione aveva promosso d'autorità tutti i corridori indipendenti ad atleti professionisti con l'obiettivo di aumentare di numero le corse professionistiche, che era stato giudicato insufficiente[10].

Caratteristica della Coppa Bernocchi era quella di non facilitare nessun corridore particolare e di non fornire chances maggiori a categorie specifiche di ciclisti (scalatori, velocisti, ecc.) dando la possibilità di vittoria a un vasto numero di atleti, tant'è che il vincitore della Coppa Bernocchi era quasi sempre differente ed era raro che un corridore dominasse più edizioni: questo pregio venne riconosciuto da molti direttori sportivi delle squadre ciclistiche e da taluni esperti del settore[10]. A tal proposito Pino Cozzi dichiarò, dalle colonne de La Gazzetta dello Sport[10]:

«[...] Noi di Legnano siamo orgogliosi della Bernocchi perché, a differenza di altre classiche che pure godono di una fama maggiore, apre le porte alla vittoria di molti corridori. [...]»

Nel 1931, complice alcune irregolarità avvenute durante la gara, la vittoria di Alfredo Bovet venne revocata[9], mentre l'edizione del 1935 la Coppa Bernocchi diventò per la prima volta una delle prove del campionato italiano di ciclismo su strada[N 1]: in particolare fu la settima ed ultima prova gara del Giro di Lombardia, che avrebbe assegnato la maglia tricolore e il titolo di campione d'Italia[10]. Con questa promozione la Coppa Bernocchi conquistò ufficialmente il crisma di "classica" del ciclismo italiano[10]. L'afflusso di pubblico fu notevole tanto era l'interesse di vedere i più grandi campioni dell'epoca[10]. Alla Coppa Bernocchi del 1935 parteciparono Costante Girardengo, Learco Guerra e Gino Bartali, che vinse poi la gara[10]. Sull'edizione che si disputò nel 1938 Bruno Roghi, direttore de La Gazzetta dello Sport dal 1936 al 1943 e dal 1945 al 1947, dalle colonne del suo giornale, scrisse[11]:

«[...] La Coppa Bernocchi è una classica che ha il fascino di una sirena, al quale nemmeno i campioni con la "C" maiuscola possono resistere. [...]»

Gino Bartali e Fausto Coppi con la maglia della squadra ciclistica Legnano durante il Giro d'Italia 1940. Vinsero la Coppa Bernocchi, rispettivamente, nel 1935 e nel 1954
Partenza a Legnano della Coppa Bernocchi 1935. Sullo sfondo, il santuario di Santa Teresa del Bambin Gesù

L'edizione del 1939, la ventesima, fu invece valida per l'assegnazione del contro Gran Premio della Federazione Ciclistica Italiana[11].

Nel 1939 iniziarono a soffiare i venti guerra, che preannunciarono lo scoppio del secondo conflitto mondiale[11]. In particolare i campionati del mondo di ciclismo su pista 1939, che in quell'anno vennero disputati al Velodromo Vigorelli di Milano, furono interrotti e non terminati a causa dello scoppio della guerra[11]. Il conflitto non toccò, almeno all'inizio, l'Italia, e quindi la Coppa Bernocchi ebbe regolarmente luogo l'8 ottobre di quell'anno anche se ne fu ridotta la lunghezza del percorso[11]. Per questa sua caratteristica i tifosi riuscirono a vedere i ciclisti da molto vicino, vista la compattezza del tracciato: il successo di pubblico fu grande, dato che vi assistettero circa 50.000 persone[11].

A questa edizione partecipò Fausto Coppi, che giunse secondo dietro ad Adolfo Leoni dopo una volata tra i due[11]. Per Coppi la Coppa Bernocchi del 1939 fu l'occasione di conoscere Eberardo Pavesi, che gli propose di entrare a far parte della squadra ciclistica Legnano[12]. La proposta ebbe poi seguito e Fausto Coppi fu assunto alla Legnano, dove trovò Gino Bartali come capo squadra[12]. Degna di nota fu anche l'edizione del 1942: a causa delle ristrettezze causate dalla seconda guerra mondiale, con molti ciclisti partiti per il fronte, alla Coppa Bernocchi parteciparono solamente 52 atleti[12].

Con la fine della guerra, la Coppa Bernocchi tornò al risalto di un tempo, vista la fine delle ristrettezze e delle limitazioni che tanto avevano condizionato le edizioni disputate dal 1939 al 1944[12]. Con la graduale ripresa di tutte le attività civili prebelliche, anche il ciclismo europeo conobbe un'importante fase di rilancio grazie ai cospicui investimenti elargiti da parte degli organizzatori degli eventi ciclistici[12]. Nel 1947 ci fu un'importante novità: la Coppa Bernocchi tornò, per quell'anno, prova del campionato italiano[12]. Nella fattispecie fu la quinta e ultima prova del calendario, quella che assegnava il titolo tricolore[12]. La Coppa Bernocchi ebbe lo stesso ruolo anche nell'edizione del 1952, quando fu la quinta e ultima gara del calendario del campionato italiano[13].

Degna di nota, per motivi differenti, fu l'edizione successiva: nella corsa del 1953 i vincitori furono due[13]. La doppia vittoria fu assegnata dalla giuria perché i due ciclisti giunsero a traguardo perfettamente appaiati: questa fu tra i pochissimi casi di doppia vittoria in una corsa ciclistica di rilievo nazionale[13]. L'anno successivo la Coppa Bernocchi tornò a essere una gara parte del calendario del campionato italiano[13]. Disputata questa volta a cronometro, vide l'affermarsi di Fausto Coppi[14]. L'edizione del 1956 della Coppa Bernocchi tornò a essere una delle prove del campionato italiano, disputata ancora una volta a cronometro[14].

Giuseppe Saronni, con la maglia iridata di campione del mondo, vince la Milano-Sanremo 1983. Saronni vinse la Coppa Bernocchi nel 1980 e nel 1981

Una nuova svolta per la Coppa Bernocchi si ebbe nell'edizione del 1961, quando venne promossa a prova unica del campionato italiano: la gara fu poi vinta da Arturo Sabbadin[14]. L'anno successivo il campionato tornò ad essere organizzato a prove multiple e la Coppa Bernocchi fu riproposta nel calendario tricolore[14]. Per quanto riguarda i ciclisti, negli anni sessanta, furono degne di nota le vittorie di Rik Van Looy, Felice Gimondi e Francesco Moser[15]. Van Looy, a proposito della Coppa Bernocchi, dichiarò[16]:

«[...] Quando una corsa si presenta con molti corridori che possono vincerla, perché non favorisce specificatamente nessuno, è molto difficile da vincere. E quando la si vince, è naturale che si provi tanta gioia. [...]»

L'edizione del 1976 della Coppa Bernocchi, dieci anni esatti dopo l'abbandono definito della formula delle prove multiple per l'assegnazione del titolo italiano, tornò ad essere nuovamente la gara unica per i campionati italiani di ciclismo su strada[16]. In questo caso la gara venne vinta da Franco Bitossi[16]. Degli anni ottanta degna di nota fu la vittoria di Giuseppe Saronni[16]. A tal proposito Saronni dichiarò[16]:

«[...] Non si deve credere che sia facile vincere la Bernocchi. Basta il più piccolo degli errori e una disattenzione per trovare avversari pronti a batterti. [...]»

L'edizione del 1984 della Coppa Bernocchi tornò nuovamente ad essere la gara unica per l'assegnazione dei campionati italiani di ciclismo su strada: questa volta a imporsi e a conquistare la maglia tricolore fu Vittorio Algeri[16]. Nei decenni successivi degni di nota sono stati i successi, nell'edizione del 2015, di Vincenzo Nibali, i tre successi (2005, 2006 e 2007) di Danilo Napolitano, che ha così stabilito il record di numero di vittorie alla Coppa Bernocchi per un singolo ciclista, la vittoria di Gianluca Bortolami, che è giunto primo alla Coppa Bernocchi nell'edizione del 1997, e la vittoria nell'edizione del 2000 di Romāns Vainšteins.

Nel 2020 Tre Valli Varesine, Coppa Agostoni e Coppa Bernocchi vennero annullate a causa della pandemia di COVID-19 e, vista l'impossibilità di recuperare le tre corse per via del calendario saturo nella seconda parte della stagione, si decise di correre un'unica prova, denominata Gran Trittico Lombardo, la quale percorse i luoghi più significativi delle tre manifestazioni.

Albo d'oro

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Aggiornato all'edizione 2023.[17][18]

Legenda

     Valida come una delle prove facenti parte[N 1] del calendario del campionato italiano di ciclismo su strada.

     Valida come prova unica del campionato italiano di ciclismo su strada.

EdizioneAnnoDataPercorsoCategoriaVincitoreSecondoTerzo
19196 settembre130 kmdilettanti Ruggero Ferrario Ugo Bianchi Primo Magnani
192019 settembre160 kmdilettanti Giovanni Tragella Marcello Berti Giuseppe Villa
19211º settembre145 kmdilettanti Angelo Testa Gaetano Caravaglia Pietro Casati
192222 settembre145 kmdilettanti Libero Ferrario Serafino Dossena P. Rattone
192312 settembre145 kmdilettanti Libero Ferrario Mario Bianchi Zenone Lancia
192416 settembre157 kmdilettanti Alfredo Dinale Oreste Cignoli Pietro Cevini
192515 settembre235 kmCB1.1 Luigi Mainetti Domenico Piemontesi Giuseppe Pancera
192620 settembre180 kmCB1.1 Giuseppe Pancera Giovanni Tizzoni Aldo Bertolotti
19277 settembre235 kmCB1.1 Giuseppe Pancera Allegro Grandi Pio Caimmi
10ª19288 settembre282 kmCB1.1 Carlo Galluzzi Mario Bianchi Federico Gay
11ª192910 settembre227 kmCB1.1 Allegro Grandi Ambrogio Morelli Felice Gremo
12ª193020 settembre214 kmCB1.1 Eugenio Gestri Aldo Canazza Fabio Battesini
13ª1931annullata per irregolarità avvenute lungo il percorso
14ª193225 settembre182 kmCB1.1 Marco Giuntelli Antonio Fraccaroli Carlo Bori
15ª193317 settembre182 kmCB1.1 Bruno Negri Pietro Rimoldi Bernardo Rogora
16ª193410 settembre234 kmCB1.1 Pietro Rimoldi Bernardo Rogora Severino Canavesi
17ª193529 settembre212 kmCB1.1 Gino Bartali Aldo Bini Rinaldo Gerini
18ª193612 settembre212 kmCB1.1 Enrico Mollo Pietro Rimoldi Carlo Romanatti
19ª193713 settembre191 kmCB1.1 Francesco Albani Fausto Montesi Pietro Rimoldi
20ª193825 settembre228 kmCB1.1 Cino Cinelli Severino Canavesi Adolfo Leoni
21ª19398 ottobre100 kmCB1.1 Adolfo Leoni Fausto Coppi Pierino Favalli
22ª194021 settembre180 kmCB1.1 Aldo Bini Cino Cinelli Adolfo Leoni
23ª194128 settembre182 kmCB1.1 Severino Canavesi Mario De Benedetti Mario Ricci
24ª194214 settembre190 kmCB1.1 Glauco Servadei Pietro Chiappini Luciano Succi
25ª1943non disputata per gli eventi bellici legati alla seconda guerra mondiale
26ª194414 maggio157 kmCB1.1 Oreste Conte Michele Motta Athos Guizzardi
27ª19459 settembre157,5 kmCB1.1 Sergio Maggini Guerrino Tomasoni Secondo Barisone
28ª194626 maggio243 kmCB1.1 Osvaldo Bailo Angelo Brignole Mario Ricci
29ª194714 settembre256 kmCB1.1 Mario Ricci Sergio Maggini Egidio Feruglio
30ª19483 ottobre249 kmCB1.1 Virginio Salimbeni Giorgio Cargioli Leo Castellucci
31ª19499 ottobre251,6 kmCB1.1 Mario Ricci Sergio Maggini Bruno Pontisso
32ª19508 ottobre237 kmCB1.1 Fiorenzo Crippa Alfredo Martini Loretto Petrucci
33ª195114 ottobre237 kmCB1.1 Luigi Casola Alfredo Martini Louison Bobet
34ª195212 ottobre237 kmCB1.1 Primo Volpi Danilo Barozzi Adolfo Grosso
35ª195320 settembre237 kmCB1.1 Giorgio Albani e Antonio Bevilacqua (pari merito) Mario Piazzon
36ª195417 ottobre108 kmCB1.1 Fausto Coppi Giancarlo Astrua Angelo Conterno
37ª195525 settembre234 kmCB1.1 Renato Ponzini Alfredo Martini Luciano Maggini
38ª195630 settembre108,8 kmCB1.1 Vasco Modena Fausto Coppi Pierino Baffi
39ª195715 settembre241 kmCB1.1 Rik Van Looy Silvano Ciampi Joseph Schils
40ª195814 settembre241 kmCB1.1 Rik Van Looy Frans Van Looveren Duilio Taddeucci
41ª19592 agosto255,1 kmCB1.1 Noè Conti Michele Gismondi Diego Ronchini
42ª196011 settembre241 kmCB1.1 Giuseppe Fallarini Alberto Assirelli Ezio Pizzoglio
43ª196124 settembre270 kmCN Arturo Sabbadin Arnaldo Pambianco Giuliano Bernardelle
44ª196219 agosto267,3 kmCB1.1 Pierino Baffi Nino Defilippis Giovanni Garau
45ª196322 settembre215 kmCB1.1 Aldo Moser Adriano Durante Vito Taccone
46ª196423 agosto279 kmCB1.1 Gianni Motta Franco Cribiori Luciano Galbo
47ª196519 aprile265 kmCB1.1 Adriano Durante Michele Dancelli Franco Cribiori
48ª196613 agosto242 kmCB1.1 Raffaele Marcoli Dino Zandegù Michele Dancelli
49ª196723 agosto195 kmCB1.1 Vittorio Adorni Michele Dancelli Felice Gimondi
50ª196816 giugno240 kmCB1.1 Franco Bitossi Luciano Armani Roberto Ballini
51ª196924 aprile228 kmCB1.1 Giacinto Santambrogio[N 2] Giancarlo Polidori Adriano Passuello
52ª19708 agosto238 kmCB1.1 Pietro Guerra Giuseppe Beghetto Marino Basso
53ª197112 maggio218 kmCB1.1 Virginio Levati Patrick Sercu Wilmo Francioni
54ª19726 maggio210 kmCB1.1 Marino Basso Patrick Sercu Wilmo Francioni
55ª197325 agosto238 kmCB1.1 Felice Gimondi Roger De Vlaeminck Enrico Paolini
56ª197417 agosto244 kmCB1.1 Francesco Moser Fabrizio Fabbri Valerio Lualdi
57ª197526 agosto242 kmCB1.1 Enrico Paolini Fausto Bertoglio Giacinto Santambrogio
58ª197629 settembre259 kmCN Franco Bitossi Francesco Moser Wladimiro Panizza
59ª197726 agosto203 kmCB1.1 Carmelo Barone Wladimiro Panizza Giovanni Battaglin
60ª197822 agosto218 kmCB1.1 Giovanni Battaglin Alfredo Chinetti Wladimiro Panizza
61ª197919 agosto217,5 kmCB1.1 Valerio Lualdi Ottavio Crepaldi Francesco Moser
62ª198024 agosto230 kmCB1.1 Giuseppe Saronni Alf Segersäll Alfons De Wolf
63ª198124 agosto216 kmCB1.1 Giuseppe Saronni Giovanni Mantovani Francesco Moser
64ª198228 agosto217 kmCB1.1 Silvano Contini Palmiro Masciarelli Bruno Leali
65ª198328 agosto216,6 kmCB1.1 Palmiro Masciarelli Maurizio Piovani Rudy Pevenage
66ª198424 giugno256 kmCN Vittorio Algeri Silvano Contini Daniele Caroli
67ª198520 agosto235,6 kmCB1.1 Johan van der Velde Moreno Argentin Giovanni Mantovani
68ª198617 agosto224 kmCB1.1 Roberto Gaggioli Claudio Corti Marco Bergamo
69ª198726 agosto230 kmCB1.1 Guido Bontempi Pierino Gavazzi Maurizio Fondriest
70ª198816 agosto233 kmCB1.1 Guido Bontempi Maurizio Fondriest Gianni Bugno
71ª198914 agosto239 kmCB1.1 Rolf Sørensen Cesare Cipollini Stefano Colagè
72ª199017 agosto204 km1.3 Davide Cassani Rolf Sørensen Massimiliano Lelli
73ª199114 agosto204 km1.2 Giorgio Furlan Alessandro Giannelli Andrei Tchmil
74ª199219 agosto209 km1.2 Charly Mottet Giancarlo Perini Alberto Elli
75ª199318 agosto209 km1.2 Rolf Sørensen Fabio Roscioli Franco Ballerini
76ª199416 agosto209 km1.2 Bruno Cenghialta Francesco Casagrande Andrea Tafi
77ª199517 agosto209 km1.2 Stefano Zanini Alessio Di Basco Gabriele Missaglia
78ª199621 agosto207 km1.2 Fabio Baldato Andrea Ferrigato Giovanni Lombardi
79ª199721 agosto206 km1.3 Gianluca Bortolami Stefano Zanini Marco Lietti
80ª199821 agosto198 km1.3 Fabio Sacchi Alberto Elli Daniele Nardello
81ª199919 agosto199 km1.3 Giancarlo Raimondi Giovanni Lombardi Romāns Vainšteins
82ª200018 agosto207 km1.3 Romāns Vainšteins Raimondas Rumšas Giovanni Lombardi
83ª200123 agosto199,8 km1.3 Paolo Valoti Dario Andriotto Denis Lunghi
84ª200222 agosto199 km1.3 Daniele Nardello Gianluca Bortolami Matteo Tosatto
85ª200321 agosto199 km1.3 Sergio Barbero Massimo Giunti Serhij Matvjejev
86ª200419 agosto199,8 km1.3 Angelo Furlan Fred Rodriguez Giosuè Bonomi
87ª200518 agosto198,9 km1.1 Danilo Napolitano Graeme Brown Murilo Fischer
88ª200617 agosto200 km1.1 Danilo Napolitano Giosuè Bonomi Luca Paolini
89ª200723 agosto199,9 km1.1 Danilo Napolitano Paride Grillo Robert Hunter
90ª200821 agosto193 km1.1 Steve Cummings Luca Celli Vladislav Borisov
91ª200920 agosto199,3 km1.1 Luca Paolini Danilo Hondo Enrico Gasparotto
92ª201019 agosto199,3 km1.1 Manuel Belletti Danilo Hondo Mark Cavendish
93ª201118 agosto199,3 km1.1 Jaŭhen Hutarovič Manuel Belletti Giovanni Visconti
94ª201216 agosto200 km1.1 Sacha Modolo Sonny Colbrelli Maximiliano Richeze
95ª201322 agosto200 km1.1 Sacha Modolo Roberto Ferrari Filippo Baggio
96ª201416 settembre190,3 km1.1 Elia Viviani Filippo Pozzato Simone Ponzi
97ª201517 settembre192 km1.1 Vincenzo Nibali Mauro Finetto Matteo Trentin
98ª201614 settembre192 km1.1 Giacomo Nizzolo Nicola Ruffoni Paolo Simion
99ª201714 settembre194 km1.1 Sonny Colbrelli Guillaume Boivin Sacha Modolo
100ª201816 settembre194 km1.1 Sonny Colbrelli Manuel Belletti Paolo Simion
101ª201915 settembre198,2 km1.1 Phil Bauhaus Simone Consonni Imerio Cima
2020annullata a causa della pandemia di COVID-19[19], sostituita dal Gran Trittico Lombardo
102ª20214 ottobre197,4 km1.Pro Remco Evenepoel Alessandro Covi Fausto Masnada
103ª20223 ottobre190,7 km1.Pro Davide Ballerini Corbin Strong Stefano Oldani
104ª20232 ottobre186,6 km1.Pro Wout Van Aert Vincenzo Albanese Andrea Bagioli

Statistiche

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Atto costitutivo della Coppa Bernocchi, datato 20 settembre 1919
Un momento della Coppa Bernocchi 2014. Sullo sfondo la chiesa dei Santi Gervasio e Protasio di Parabiago

Plurivincitori

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Pos.AtletaVittorie
1 Danilo Napolitano3
2 Libero Ferrario
Giuseppe Pancera
Mario Ricci
Rik Van Looy
Franco Bitossi
Giuseppe Saronni
Guido Bontempi
Rolf Sørensen
Sacha Modolo
Sonny Colbrelli
2

Vittorie per nazione

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Pos.NazioneVittorie
1  Italia90
2  Belgio4
3  Danimarca2
4  Bielorussia
 Francia
 Germania
 Lettonia
 Gran Bretagna
1

Esplicative

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  1. ^ a b c Il campionato italiano di ciclismo su strada si è svolto sia in prova unica che a prove multiple. Dal 1885 al 1914, nel 1937 e 1938, dal 1941 al 1946, nel 1950, dal 1959 a 1961 e definitivamente dal 1966 si è disputato in prova unica su percorsi appositamente allestiti o in concomitanza con altre classiche del calendario nazionale. Nelle edizioni a prove multiple, dal 1919 al 1936, nel 1939 e 1940, dal 1947 al 1949, dal 1951 al 1958 e dal 1962 al 1965, venivano conteggiati i punti ottenuti in determinate classiche nazionali tra cui, in alcune occasioni, la Coppa Bernocchi.
  2. ^ La gara fu inizialmente vinta dall'italiano Pierfranco Vianelli, che fu in seguito squalificato per doping.

Bibliografiche

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  1. ^ a b c Edizioni della Coppa Bernocchi, su sitodelciclismo.net. URL consultato il 1º settembre 2017.
  2. ^ Piccolo Stelvio, su ciclistiamo.it. URL consultato il 4 settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 5 settembre 2017).
  3. ^ Storia di Libero Ferrario, su museociclismo.it. URL consultato il 25 agosto 2017 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  4. ^ a b c D'Ilario, p. 95.
  5. ^ a b c d e D'Ilario, p. 96.
  6. ^ I presidenti, su uslegnanese.it. URL consultato il 1º settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 20 settembre 2015).
  7. ^ D'Ilario, pp. 96-97.
  8. ^ Pierino Cavalleri, un cuore che batte rossonero da oltre 60 anni, su uslegnanese.it. URL consultato il 27 luglio 2015 (archiviato dall'url originale il 30 gennaio 2016).
  9. ^ a b c d e f g h D'Ilario, p. 97.
  10. ^ a b c d e f g D'Ilario, p. 98.
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  17. ^ (FR) Coppa Bernocchi (Ita) - Cat.1.1, su memoire-du-cyclisme.eu. URL consultato il 17 settembre 2015.
  18. ^ Coppa Bernocchi 2018: Sonny Colbrelli è dominante! Vittoria per distacco in volata, su oasport.it. URL consultato il 16 settembre 2019.
  19. ^ Coronavirus, calendario stravolto: l’elenco delle corse cancellate, su cyclingpro.net.

Bibliografia

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