Psenptah III

Psenptah, traslitterato anche come Psherenptah o Pashierenptah, (in egizio: pꜢ-šrỉ-n-ptḥ, "figlio di Ptah"; 4 novembre 90 a.C.[1]14 luglio 41 a.C.[2]), noto nella storiografia moderna come Psenptah III, è stato un nobile e sacerdote egizio, gran sacerdote di Ptah a Menfi dal 76 a.C. alla sua morte.

Busto del faraone Tolomeo XII Aulete, che nominò Psenptah III gran sacerdote di Ptah (Museo del Louvre, Parigi)

Biografia

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Origini familiari

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Psenptah faceva parte della casata dei grandi sacerdoti di Ptah di Menfi: era figlio di Pedubast III e Harankh.[3] Suoi nonni paterni erano invece Psenptah II e una certa Berenice, precedentemente ritenuta figlia di Tolomeo VIII.[4]

Vita pubblica e morte

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A seguito della morte del padre, nel 76 a.C. Psenptah fu nominato dal re d'Egitto Tolomeo XII Aulete gran sacerdote di Ptah all'età di soli quattordici anni; quindi lo stesso Tolomeo si fece incoronare da Psenptah per rinforzare la sua carica e nominò il nuovo gran sacerdote "profeta del re".[5] Psenptah morì all'età di quarantanove anni nel 41 a.C., durante il regno di Cleopatra VII.[6]

Discendenza

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Psenptah sposò nel 59 a.C. la quattordicenne Taimhotep,[7] figlia del profeta di Horus a Letopoli Khahapi,[8] e da lei ebbe dei figli: Berenice (nata nel 57/56 a.C.), Kheredankh (nata nel 55/54 a.C.) e Pedubast IV (nato nel 47/46 a.C.).[9]

Nella cultura di massa

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Compare come alleato nel videogioco Assassin's Creed: Origins con il nome Pasherenptah.

  1. ^ Hölbl 2001, p. 283; Psenptah III era nato nel ventunesimo giorno di Paopi del venticinquesimo anno di regno di Tolomeo Sotere (Droz 1998, p. 50).
  2. ^ Hölbl 2001, p. 284; Psenptah III era morto nel quindicesimo giorno di Epifi dell'undicesimo anno di regno di Cleopatra Filopatore e Tolomeo Cesarione (Droz 1998, p. 51).
  3. ^ Reymond 1981, p. 136.
  4. ^ Hölbl 2001, p. 198; Berenice, su tyndalehouse.com.
  5. ^ Droz 1998, p. 51; Hölbl 2001, pp. 223, 345.
  6. ^ Droz 1998, p. 51; Hölbl 2001, pp. 284, 350.
  7. ^ Peeters 1998, p. 968.
  8. ^ Reymond 1981, pp. 36, 51.
  9. ^ Reymond 1981, p. 38.

Bibliografia

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