Satellite temporaneo

Un satellite temporaneo è un oggetto astronomico che è stato catturato dal campo gravitazionale di un pianeta e che ne è diventato un satellite naturale, ma che a differenza delle lune irregolari dei grandi pianeti del sistema solare esterno, alla fine lascerà la sua orbita attorno al pianeta oppure entrerà in collisione con esso. Gli unici esempi osservati sono 2006 RH120, un satellite temporaneo della Terra per dodici mesi da luglio 2006 a luglio 2007, e 2020 CD3, che è stato scoperto nel 2020.[1][2] Anche alcune sonde spaziali o razzi defunti sono stati osservati su orbite temporanee.

In astrofisica, un satellite temporaneo è qualsiasi corpo che entri nella sfera di Hill di un pianeta a una velocità sufficientemente bassa da rimanere gravitazionalmente legato al pianeta per un certo periodo di tempo.[3]

Cattura degli asteroidi

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Lo stesso argomento in dettaglio: Problema dei tre corpi.

La dinamica della cattura degli asteroidi da parte della Terra è stata esplorata in simulazioni condotte su un supercomputer,[4] con risultati pubblicati nel 2012.[5] Dei 10 milioni di asteroidi near-Earth virtuali, 18.000 sono stati temporaneamente catturati.[5] La Terra ha almeno un satellite temporaneo di 1 m di diametro in un dato momento, ma sono troppo deboli per essere rilevati con gli strumenti attuali.[4]

Secondo le simulazioni, i satelliti temporanei vengono tipicamente catturati e rilasciati quando transitano per uno dei due punti di equilibrio gravitazionale del sistema composto dal Sole e dal pianeta lungo la linea che li congiunge, i due punti lagrangiani L1 e L2. Gli asteroidi catturati solitamente hanno orbite molto simili a quelle del pianeta (configurazione co-orbitale) e vengono catturati più spesso quando il pianeta è più vicino al Sole (nel caso della Terra, a gennaio) o più lontano dal Sole (per la Terra in luglio).[4]

In senso stretto, solo i corpi che completano interamente un'orbita attorno a un pianeta sono considerati satelliti temporanei, chiamati anche "orbitanti catturati temporaneamente" (TCO, dall'inglese temporarily captured orbiters). Tuttavia, gli asteroidi che non si trovano in una stretta configurazione coorbitale con un pianeta possono essere temporaneamente catturati per meno di un'orbita completa; tali oggetti sono stati denominati "sorvolanti catturati temporaneamente" (TCF, da temporarily-captured fly-bys).[6] In uno studio del 2017, follow-up di un altro studio simulato del 2012 che considerava anche un modello migliorato delle popolazioni di asteroidi near-Earth, il 40% degli oggetti catturati erano TCF. Il numero combinato di TCO/TCF è risultato inferiore rispetto allo studio precedente e la dimensione massima degli oggetti che ci si può aspettare orbitino attorno alla Terra in un dato momento risultava di 0,8 m.[6] In un altro studio del 2017 basato su simulazioni con un milione di asteroidi coorbitali virtuali, lo 0,36% è stato temporaneamente catturato.[7]

Esempi

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A febbraio 2020, due oggetti sono stati osservati mentre erano satelliti temporanei della Terra: 2006 RH120 e 2020 CD3.[8][9][10] Secondo i calcoli orbitali, sulla sua orbita solare, RH120 passa passa vicino alla Terra a bassa velocità ogni 20-21 anni,[9] e a quel punto può diventare di nuovo un satellite temporaneo.

A partire da marzo 2018, c'è un esempio confermato di un asteroide catturato temporaneamente, 1991 VG.[7] Questo asteroide è stato osservato per un mese dopo la sua scoperta nel novembre 1991, poi di nuovo nell'aprile 1992, dopodiché non è stato più visto fino a maggio 2017.[11] Dopo essere stato riscoperto, i calcoli orbitali hanno confermato che 1991 VG era stato un satellite temporaneo della Terra nel febbraio 1992.[7] Un altro episodio di cattura temporanea è stato sperimentato dall'asteroide 2022 NX1 che potrebbe tornare a essere un mini-satellite del nostro pianeta nel dicembre 2051.[12][13]

Compagni della Terra noti o presunti
NomeEccentricitàDiametro
(m)
ScopritoreData della scopertaTipo (storico)Tipo (attuale)
Luna0,0553474800?Preistoriasatellite naturalesatellite naturale
1913 Great Meteor Procession???1913-02-09possibile satellite temporaneodistrutto
3753 Cruithne0,5155000Duncan Waldron1986-10-10quasi-satelliteorbita a ferro di cavallo
1991 VG0,0535–12Spacewatch1991-11-06satellite temporaneoasteroide Apollo
(85770) 1998 UP10,345210–470Lincoln Lab's ETS1998-10-18orbita a ferro di cavalloorbita a ferro di cavallo
54509 YORP0,230124Lincoln Lab's ETS2000-08-03orbita a ferro di cavalloorbita a ferro di cavallo
2001 GO20,16835–85Lincoln Lab's ETS2001-04-13possibile orbita a ferro di cavallopossibile orbita a ferro di cavallo
2002 AA290,01320–100LINEAR2002-01-09quasi-satelliteorbita a ferro di cavallo
2003 YN1070,01410–30LINEAR2003-12-20quasi-satelliteorbita a ferro di cavallo
(164207) 2004 GU90,136160–360LINEAR2004-04-13quasi-satellitequasi-satellite
(277810) 2006 FV350,377140–320Spacewatch2006-03-29quasi-satellitequasi-satellite
2006 JY260,0836–13Catalina Sky Survey2006-05-06orbita a ferro di cavalloorbita a ferro di cavallo
2006 RH1200,0242–3Catalina Sky Survey2006-09-13satellite temporaneoasteroide Apollo
(419624) 2010 SO160,075357WISE2010-09-17orbita a ferro di cavalloorbita a ferro di cavallo
2010 TK70,191150–500WISE2010-10-01troiano della Terratroiano della Terra
2013 BS450,08320–40Spacewatch2010-01-20orbita a ferro di cavalloorbita a ferro di cavallo
2013 LX280,452130–300Pan-STARRS2013-06-12quasi-satellite temporaneoquasi-satellite temporaneo
2014 OL3390,46170–160EURONEAR2014-07-29quasi-satellite temporaneoquasi-satellite temporaneo
2015 SO20,10850–110Osservatorio di Montenero d'Idria2015-09-21quasi-satelliteorbita a ferro di cavallo temporanea
2015 XX1690,1849–22Mount Lemmon Survey2015-12-09orbita a ferro di cavallo temporaneaorbita a ferro di cavallo temporanea
2015 YA0,2799–22Catalina Sky Survey2015-12-16orbita a ferro di cavallo temporaneaOrbita a ferro di cavallo temporanea
2015 YQ10,4047–16Mount Lemmon Survey2015-12-19orbita a ferro di cavallo temporaneaorbita a ferro di cavallo temporanea
469219 Kamoʻoalewa0,10440-100Pan-STARRS2016-04-27quasi-satellite stablequasi-satellite stable
DN16082203??Desert Fireball Network2016-08-22possibile satellite temporaneodistrutto
2020 CD30,0171–6Mount Lemmon Survey2020-02-15satellite temporaneosatellite temporaneo
2020 PN10,12710–50ATLAS-HKO2020-08-12orbita a ferro di cavallo temporaneaorbita a ferro di cavallo temporanea
2020 PP10,07410–20Pan-STARRS2020-08-12quasi-satellite stablequasi-satellite stable
2020 XL50,3871100-1260Pan-STARRS2020-12-12troiano della Terratroiano della Terra
2022 NX10,0255-15Moonbase South Observatory2020-07-02satellite temporaneoasteroide Apollo
2023 FW130,17710-20Pan-STARRS2023-03-28quasi-satellitequasi-satellite

Legenda:

     Satelliti naturali

     Satelliti temporanei

     Quasi-satelliti

     orbita a ferro di cavallo

     Troiani della Terra

Oggetti artificiali in orbite satellitari temporanee

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Capita anche che la Terra catturi temporaneamente stadi superiori di razzi esauriti o sonde spaziali che percorrono altrimenti orbite eliocentriche; quando ciò viene a verificarsi, gli astronomi possono non avere elementi per identificare immediatamente la natura artificiale dell'oggetto. La possibilità di un'origine artificiale è stata presa in considerazione sia per 2006 RH120 osservato nel 2006,[1] sia per 1991 VG.[7]

In altri casi, invece, è stato possibile confermare l'origine artificiale dell'oggetto osservato. Nel settembre 2002, gli astronomi trovarono un oggetto designato J002E3. L'oggetto era in un'orbita satellitare temporanea attorno alla Terra, lasciandola per un'orbita eliocentrica nel giugno 2003. I calcoli hanno mostrato che era anche in un'orbita solare prima del 2002, ma era vicino alla Terra nel 1971. J002E3 è stato identificato come il terzo stadio del Saturn V che trasportò l'Apollo 12 sulla Luna.[14][15] Nel 2006, un oggetto designato 6Q0B44E fu scoperto in un'orbita satellitare temporanea e, sebbene la sua natura artificiale sia stata successivamente confermata, la sua identità è sconosciuta. Un altro satellite temporale artificiale confermato è 2013 QW1, che si è rivelato essere uno stadio del razzo cinese della missione Chang'e 2.[16][15]

  1. ^ a b 2006 RH120 ( = 6R10DB9) (A second moon for the Earth?), su birtwhistle.org, Great Shefford Observatory, 14 settembre 2017. URL consultato il 21 aprile 2023 (archiviato dall'url originale il 6 febbraio 2015).
  2. ^ MPEC 2020-D104 : 2020 CD3: Temporarily Captured Object, in Minor Planet Electronic Circular, Minor Planet Center, 25 febbraio 2020.
  3. ^ Jack J. Lissauer e Imke de Pater, Fundamental Planetary Sciences : physics, chemistry, and habitability, New York,, Cambridge University Press, 2019, p. 34, ISBN 9781108411981.
  4. ^ a b c Camille M. Carlisle, Pseudo-moons Orbit Earth, in Sky & Telescope, 30 dicembre 2011.
  5. ^ a b Earth Usually Has More than One Moon, Study Suggests, in Space.com, 4 aprile 2012.
  6. ^ a b Grigori Fedorets, Mikael Granvik e Robert Jedicke, Orbit and size distributions for asteroids temporarily captured by the Earth-Moon system, in Icarus, vol. 285, 15 marzo 2017, pp. 83–94, DOI:10.1016/j.icarus.2016.12.022.
  7. ^ a b c d C. de la Fuente Marcos e R. de la Fuente Marcos, Dynamical evolution of near-Earth asteroid 1991 VG, in Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, vol. 473, n. 3, 21 gennaio 2018, pp. 2939–2948, DOI:10.1093/mnras/stx2545, arXiv:1709.09533.
  8. ^ Roger W. Sinnott, Earth's "Other Moon", in Sky & Telescope, 17 aprile 2007.
  9. ^ a b 2006 RH120, Close-Approach Data, su JPL Small-Body Database Browser, NASA/JPL.
  10. ^ MPEC 2020-D104 : 2020 CD3: Temporarily Captured Object, su minorplanetcenter.net, Minor Planet Center, 25 febbraio 2020.
  11. ^ 1991 VG Orbit, su minorplanetcenter.net, Minor Planet Center. URL consultato il 12 de marzo de 2018.
  12. ^ Carlos de la Fuente Marcos e Raúl de la Fuente Marcos, How to Become a Mini-moon: Some Hints from 2022 NX1, in Research Notes of the AAS, vol. 6, n. 8, 12 August 2022, pp. 160.
  13. ^ Marcos de la Fuente Marcos et al., Mini-moons from horseshoes: A physical characterization of 2022 NX1 with OSIRIS at the 10,4 m Gran Telescopio Canarias, in Astronomy & Astrophysics Letters, vol. 670, n. 1, 2 febbraio 2023, pp. L10 (8 pp), arXiv:2301.10797.
  14. ^ Steve Chesley e Paul Chodas, J002E3: An Updata, in News, NASA, 9 ottobre 2002. URL consultato il 16 ottobre 2023 (archiviato dall'url originale il 3 maggio 2003).
  15. ^ a b Merryl Azriel, Rocket or Rock? NEO Confusion Abounds, in Space Safety Magazine, 25 settembre 2013. URL consultato il 16 ottobre 2023 (archiviato dall'url originale il 15 novembre 2017).
  16. ^ TNG svela il mistero di 2013 QW1, su media.inaf.it, 26 settembre 2013.

Voci correlate

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