Stato stazionario (economia)
L'economia di stato stazionario è un sistema economico dimensionato in modo relativamente stabile. Il termine si riferisce in genere ad una economia nazionale, ma può essere applicato anche al sistema economico di una città, una regione o di tutto il pianeta.
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/9/94/Diagram_of_natural_resource_flows-en.svg/400px-Diagram_of_natural_resource_flows-en.svg.png)
In macroeconomia ci si riferisce al concetto di crescita di stato stazionario per indicare situazioni nelle quali si verifica l'uguaglianza tra tasso di crescita dello stock di capitale (capitale investito) e tasso di crescita della produzione (PIL). In un'economia di stato stazionario non si verificano accelerazioni o decelerazioni dei due tassi di crescita.
Secondo il modello neoclassico, ciò avviene per elasticità dei fattori di produzione che sommano a uno, uguagliano la somma dei tassi di crescita della forza lavoro e del progresso tecnologico.
Secondo il modello di crescita Solow-Swan (che prende il nome da Robert Solow e Trevor Swan), l'economia di stato stazionario è il punto di arrivo di lungo termine di un sistema economico. Se un sistema economico nasce allontanandosi dallo stato stazionario, progressivamente vi si avvicinerà.
Caratteristiche fisiche
modificaL'economia dello stato stazionario è un concetto totalmente legato alla fisica. Eventuali componenti non-fisiche di un sistema economico (ad esempio, la conoscenza) possono crescere indefinitamente, mentre le componenti fisiche (come le risorse naturali, le popolazioni umane, e gli stocks di capitale generati dagli esseri umani) sono vincolate alle leggi della fisica e sono obbligate da relazioni ecologiche. Un'economia può raggiungere uno stato stazionario dopo un periodo di crescita o dopo un periodo di ridimensionamento o decrescita. L'obiettivo ideale è che un sistema economico sia mantenuto all'interno di una scala di sostenibilità che non superi i limiti ecologici.
Gli economisti utilizzano il prodotto interno lordo o PIL per misurare in dollari o in qualche altra unità monetaria, le dimensioni di una economia. Il PIL in termini reali - che è il valore del PIL detratto del valore dell'inflazione - in un'economia di stato stazionario rimane ragionevolmente stabile, senza una crescita e senza una decrescita di anno in anno. Herman Daly, uno dei fondatori dell'economia ecologica ed uno dei critici di primo piano dell'economia neoclassica,[1] definisce una economia di stato stazionario, come
... Un'economia con stocks costanti di persone e artefatti, mantenuta a determinati, desiderati e sufficienti livelli, da bassi tassi del "flusso" di mantenimento in quello stato, ovvero i flussi di materia ed energia più bassi possibili dalla prima fase della produzione all'ultima fase del consumo. "[2]
L'economia dello stato stazionario, quindi, mira ad avere livelli stabili o mediamente fluttuanti di popolazione e consumo di energia e materiali. Parità tra natalità e mortalità nella popolazione e parità tra risparmio/investimento e deprezzamento.
Note
modifica- ^ Daly, Herman (Lead Author); Robert Costanza (Topic Editor). 2009. "From a Failed Growth Economy to a Steady-State Economy." in Encyclopedia of Earth. Eds. Cutler J. Cleveland (Washington, D.C.: Environmental Information Coalition, National Council for Science and the Environment). [Published in the Encyclopedia of Earth 5 June 2009; Retrieved 17 August 2009].
- ^ Daly, Herman. 1991. Steady-State Economics, 2nd edition. Island Press, Washington, DC. p.17.
Voci correlate
modificaCollegamenti esterni
modifica- Center for the Advancement of the Steady State Economy (CASSE), su steadystate.org.
- Il libro di Tim Jackson Prosperity without Growth che contiene il report della UK Sustainable Development Commission, pubblicato in Italia come Prosperità senza crescita da Edizioni Ambiente (ISBN 9788896238875)
- La voce Steady state economy della Encyclopedia of the Earth